Castelmagno

DOP

Piemonte

Castelmagno
È un formaggio tipico delle zone montuose del Piemonte e, proprio per questo, la sua produzione e stagionatura avviene in locali freschi e umidi. Appartiene alla categoria dei cosiddetti formaggi a pasta blu o erborinati con cui si indicano i formaggi caratterizzati dalla presenza di muffe del genere Penicillium che conferiscono alla pasta le venature dal colore naturale tendente al verde e al blu.
Formaggio DOP a coagulazione presamica, grasso o semi-grasso, pasta cruda, pressato, prodotto in Valle Grana esclusivamente nei comuni di Monterosso Grana, Pradleves e Castelmagno (prov. di Cuneo), da latte vaccino con aggiunte (5÷20 %) di latte ovino e/o caprino, intero o parzialmente scremato per affioramento, proveniente da lattifere stanziate nel territorio indicato.
Sono riconosciute due tipologie:
   -   “Prodotto della montagna” (etichetta BLU), prodotto tutto l’anno in tutto il territorio indicato
   -  “Di alpeggio” (etichetta VERDE), prodotto nel periodo da maggio a ottobre, purché tutto il processo produttivo avvenga           “in alpeggio” e la caseificazione al di sopra dei 1000 m s.l.m.
Le caratteristiche che seguono sono riferite al periodo minimo di stagionatura fissato in 60 giorni:
Forma: cilindrica a facce piane del diametro di 15÷25 cm, scalzo diritto di 12÷20 cm, peso di 2÷7 Kg; crosta naturale, NON EDIBILE, regolare, liscia, sottile, tendente al rigido, di colore giallo-rossastro; con il progredire della stagionatura si ispessisce, diventa rugosa, assume un colore più scuro su cui possono apparire sia macchie rossastre dovute a particolari ceppi di muffe, sia buchi o sgretolature dovute agli acari; pasta: semidura, di colore bianco perlaceo o bianco avorio; con il progredire della stagionatura diventa più dura, assume un colore giallo-ocra e può sviluppare naturalmente, all’interno, venature blu verdastre (erborinatura), ottenute anche forando le forme secondo la tecnica tradizionale (foratura manuale con ferri lunghi); struttura: molto friabile; col progredire della stagionatura diventa più compatta; odore/aroma: fine, delicato, con intensità e persistenza basse, gradevolmente vegetale su base di lattico cotto; con il progredire della stagionatura diventa intenso e persistente, forte, con riconoscimenti di frutta secca (noce); sapore: fine, delicato e moderatamente salato; col progredire della stagionatura diventa meno armonico evidenziando il salato.
Il Castelmagno è ottimo “tal quale” e in tutte le stagionature; si accompagna abitualmente a composte di frutta o miele; può essere tagliato a cubetti nelle insalate, grattugiato su preparazioni rustiche di pasta, in fonduta per insaporire pasta o carni arrosto.
L’abbinamento suggerito con il vino è di tipo “tradizionale” con vini rossi del territorio, di buon corpo (es. Dolcetto di Diano d'Alba, Grignolino d'Asti, Roero Arneis, …) e, se stagionato a lungo, anche con vini “da meditazione”, molto armonici, morbidi e caldi (es. Nebbiolo, Barbaresco, Barolo, …)

Marchi

Classificazione

Nazione:

Italia

Materia prima

Latte Sale Siero

Temperatura della cagliata:

Pasta cruda

Tecnologie di lavorazione:

Erborinato

Pressato

Regioni:

Piemonte

Lattifera

Misto (Vacca-Pecora)

Misto (Vacca-Capra)

Misto (Vacca-Pecora-Capra)

Consistenza della pasta:

Pasta semidura

Tipologia di caglio:

Vitello

Province:

Cuneo

Stato del latte:

Crudo

Intero

Parz. scremato

Tempo di stagionatura:

Semistagionato

Tipologia di coagulazione:

Presamica

Prodotto

Formaggio

Tenore di grasso:

Grasso

Semigrasso

Tipologia di crosta:

Ammuffita

Con muffe

Pulita