Castelmagno

aggiornato al 23/11/2022

Castelmagno
È un formaggio tipico delle zone montuose del Piemonte e, proprio per questo, la sua produzione e stagionatura avviene in locali freschi e umidi. Appartiene alla categoria dei cosiddetti formaggi a pasta blu o erborinati con cui si indicano i formaggi caratterizzati dalla presenza di muffe del genere Penicillium che conferiscono alla pasta le venature dal colore naturale tendente al verde e al blu.
Formaggio DOP a coagulazione presamica, grasso o semi-grasso, pasta cruda, pressato, prodotto in Valle Grana esclusivamente nei comuni di Monterosso Grana, Pradleves e Castelmagno (prov. di Cuneo), da latte vaccino con aggiunte (5÷20 %) di latte ovino e/o caprino, intero o parzialmente scremato per affioramento, proveniente da lattifere stanziate nel territorio indicato.
Sono riconosciute due tipologie:
   -   “Prodotto della montagna” (etichetta BLU), prodotto tutto l’anno in tutto il territorio indicato
   -  “Di alpeggio” (etichetta VERDE), prodotto nel periodo da maggio a ottobre, purché tutto il processo produttivo avvenga           “in alpeggio” e la caseificazione al di sopra dei 1000 m s.l.m.
Le caratteristiche che seguono sono riferite al periodo minimo di stagionatura fissato in 60 giorni:
Forma: cilindrica a facce piane del diametro di 15÷25 cm, scalzo diritto di 12÷20 cm, peso di 2÷7 Kg; crosta naturale, NON EDIBILE, regolare, liscia, sottile, tendente al rigido, di colore giallo-rossastro; con il progredire della stagionatura si ispessisce, diventa rugosa, assume un colore più scuro su cui possono apparire sia macchie rossastre dovute a particolari ceppi di muffe, sia buchi o sgretolature dovute agli acari; pasta: semidura, di colore bianco perlaceo o bianco avorio; con il progredire della stagionatura diventa più dura, assume un colore giallo-ocra e può sviluppare naturalmente, all’interno, venature blu verdastre (erborinatura), ottenute anche forando le forme secondo la tecnica tradizionale (foratura manuale con ferri lunghi); struttura: molto friabile; col progredire della stagionatura diventa più compatta; odore/aroma: fine, delicato, con intensità e persistenza basse, gradevolmente vegetale su base di lattico cotto; con il progredire della stagionatura diventa intenso e persistente, forte, con riconoscimenti di frutta secca (noce); sapore: fine, delicato e moderatamente salato; col progredire della stagionatura diventa meno armonico evidenziando il salato.
Il Castelmagno è ottimo “tal quale” e in tutte le stagionature; si accompagna abitualmente a composte di frutta o miele; può essere tagliato a cubetti nelle insalate, grattugiato su preparazioni rustiche di pasta, in fonduta per insaporire pasta o carni arrosto.
L’abbinamento suggerito con il vino è di tipo “tradizionale” con vini rossi del territorio, di buon corpo (es. Dolcetto di Diano d'Alba, Grignolino d'Asti, Roero Arneis, …) e, se stagionato a lungo, anche con vini “da meditazione”, molto armonici, morbidi e caldi (es. Nebbiolo, Barbaresco, Barolo, …)

Marchi
Classificazione
DOP
Nazione:
Italia
Regioni:
Piemonte
Province:
Cuneo
Prodotto
Formaggio
Materia prima
Latte
Sale
Siero
Lattifera
Misto (Vacca-Pecora)
Misto (Vacca-Capra)
Misto (Vacca-Pecora-Capra)
Stato del latte
Crudo
Intero
Parz. scremato
Temperatura della cagliata
Pasta cruda
Consistenza della pasta
Pasta semidura
Tempo di stagionatura
Semistagionato
Tenore di grasso
Grasso
Semigrasso
Tecnologie di lavorazione
Erborinato
Pressato
Tipologia di caglio
Vitello
Tipologia di coagulazione
Presamica
Tipologia di crosta
Ammuffita
Con muffe
Pulita
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