Robiola, Ribiola, Furmai nis

aggiornato al 23/02/2018

Robiola, Ribiola, Furmai nis

Preparazione casearia, grassa, da latte ovino, di breve stagionatura, a pasta molle, spalmabile.

È molto aromatico, prodotto in provincia di Piacenza con latte di pecora e si trova con molta difficoltà.

Viene definito in dialetto “ribiol”, robiola, perché più frequentemente si ottiene partendo da formaggelle poco stagionate. Certamente la nascita di questo prodotto caseario è legata alla storica necessità di recuperare formaggi o parti di formaggio che non era più possibile commercializzare, tanto che privatamente viene ancora preparato come avveniva nel passato, utilizzando qualche forma non ben maturata o riuscita male.

Oggi si impiegano formaggi di differente tipologia e stagionatura, ma che non abbiano difetti o caratteristiche organolettiche spiacevoli. Si ottiene aggiungendo vino bianco secco, o grappa, o cognac alla pasta di formaggio ridotta a pezzetti e fatta fermentare in vasetti di vetro.

Legato alla Robiola (da cui deriva) e sempre prodotto nell’appennino piacentino, c’è il “Formaggio con i beghi" (furmai cui saltarei), ora vietato dalle norme igieniche della Comunità Europea. Si ottiene grazie all’azione delle larve della mosca Piophila casei che contribuiscono a proteolizzare rapidamente e violentemente la pasta rendendola liquescente e con le caratteristiche organolettiche attese. 
Marchi
Classificazione
PAT
Nazione:
Italia
Regioni:
Emilia-Romagna
Province:
Piacenza
Prodotto
Preparazione casearia
Materia prima
Formaggio
Latte
Liquore
Lattifera
Pecora
Consistenza della pasta
Pasta molle
Tempo di stagionatura
Fresco
Tenore di grasso
Grasso
Tecnologie di lavorazione
Aromatizzato
Fermentato
Tipologia di crosta
Assente
Galleria fotografica
Allegati
Accettazione

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