Formaggio a pasta cruda, ottenuto da latte misto di pecora e capra con piccole aggiunte di latte vaccino, intero, crudo, prodotto soprattutto nella parte meridionale della Regione (“Grande Salento”). La tecnologia di produzione è semplice, con coagulazione di tipo presamico, senza innesto, per ottenere un prodotto che possa essere venduto sia fresco che semistagionato. Ha forma cilindrica, con piatti piani di diametro 26÷30 cm, scalzo di 6÷12 cm e peso di 2,5÷4 Kg; la crosta, canestrata, è spessa, di colore da giallo paglierino a bruno (nel prodotto stagionato). Viene venduto sia fresco (1 mese) che dopo media stagionatura (6÷8 mesi), a seconda delle richieste del mercato locale. Se consumato fresco (prima della fermentazione) oppure ad un mese circa dalla produzione (‘nciratu = cerato) ha pasta burrosa, sapida e di odore gradevole; con la stagionatura la pasta diventa compatta, tenace, asciutta, con un’occhiatura evidente ed irregolare, un sapore intenso, a volte piccante e un odore gradevole. Il Cacio è prodotto occasionalmente, soprattutto nel periodo invernale e primaverile (prevalentemente da ottobre a maggio). É utilizzato come formaggio da tavola, oppure da grattugia dopo adeguata stagionatura e si consuma abbinato a vini rossi di media gradazione alcolica.
Prodotto Formaggio Materia prima Latte Sale Lattifera Misto (Vacca-Pecora-Capra) Stato del latte Crudo Intero Temperatura della cagliata Pasta cruda Consistenza della pasta Pasta dura Tempo di stagionatura Fresco Semistagionato Stagionato
Tenore di grasso Grasso Tecnologie di lavorazione Pressato Tipologia di caglio Agnello Vitello Tipologia di coagulazione Presamica Tipologia di crosta Pulita Trattata