Pecorino maturato in grotta

aggiornato al 28/05/2023

Pecorino maturato in grotta
Formaggio grasso, semi-stagionato, a pasta semidura, prodotto con latte ovino intero, crudo o pastorizzato, coagulato con caglio vegetale e maturato nelle grotte sulfuree di Predappio Alta (FC). La produzione delle forme avviene indicativamente nei mesi di marzo-maggio, nei territori della collina romagnola o di quelle toscane limitrofe, in caseifici che lavorano latte “locale” (seguendo il processo tipico dei “pecorini” utilizzando però caglio vegetale) e maturano il formaggio per alcuni mesi nei propri magazzini. La particolarità di questo formaggio - che viene trattato in modo “artigianale”, in quantità limitata e distribuito esclusivamente durante le feste di paese della località romagnola - deriva dal fatto che, al termine della maturazione effettuata in caseificio, le forme di pecorino destinate ad essere affinate in grotta vengono portate a Predappio Alta (FC) all’interno della più vasta solfararomagnola, costituita dal grande complesso di antiche e fresche grotte solfuree utilizzate da secoli come miniera da cui estrarre lo zolfo. Da oltre 30 anni, a fine luglio, le forme (a gruppi di quattordici) vengono poste in sacchi di cotone e calate in anfratti della miniera, vicini al lago sulfureo che occupa la parte più umida delle grotte, dove sviluppano le inconfondibili caratteristiche olfatto-gustative che connotano il prodotto; successivamente, ai primi giorni di novembre, il formaggio viene estratto dalle grotte e commercializzato. Prima dell’affinamento in grotta il formaggio, come i pecorini della zona, ha forma cilindrica con facce piane di 14÷20 cm, scalzo leggermente convesso di 6÷10 cm e peso di 1,0÷2,5 Kg, ma al termine dell’ingrottamento le forme possono risultare abbastanza deformate; crosta: assente per effetto delle reazioni enzimatiche sviluppate durante la stagionatura, superficie di colore giallo intenso; pasta: colore bianco panna ÷ giallo paglierino; struttura compatta, abbastanza tenera, priva di occhiature, leggermente burrosa e abbastanza solubile; odore/aroma: abbastanza delicati, di tipo lattico cotto ed erbaceo, con leggere note animali; sapore: abbastanza armonico e intenso, con una nota finale dolce e insieme amara indotta dall’uso del caglio vegetale; può essere leggermente piccante.
In tavola viene consumato in purezza, o abbinato ai sapori dolci del miele e delle confetture di frutta. Dopo 5-6 mesi, può anche essere grattugiato e utilizzato in cucina per preparare diversi piatti tipici: i Passatelli con il formaggio di grotta (nel Forlivese), altre “minestre” romagnole (cappelletti e tortelli), o piatti gratinati.
Con il formaggio tal quale è indicato l’abbinamento a vini passiti (es. Albana di Romagna passito), ma i piatti più elaborati si accompagnano preferibilmente a vini rossi dotati di buona struttura e grande morbidezza (es. Sangiovese di Romagna di 6/8 anni)

Marchi
Classificazione
PAT
Nazione:
Italia
Regioni:
Emilia-Romagna
Province:
Forlì-Cesena
Prodotto
Formaggio
Materia prima
Latte
Sale
Lattifera
Pecora
Stato del latte
Crudo
Intero
Pastorizzato
Temperatura della cagliata
Pasta cruda
Consistenza della pasta
Pasta semidura
Tempo di stagionatura
Semistagionato
Tenore di grasso
Grasso
Tecnologie di lavorazione
Affinato
Tipologia di caglio
Vegetale
Tipologia di coagulazione
Acido-Presamica
Tipologia di crosta
Assente
Pulita
Galleria fotografica
Allegati
Accettazione

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