Caprino presamico piemontese

aggiornato al 18/03/2018
Caprino presamico piemontese
Con il nome Caprino Presamico Piemontese si raggruppano tutte quelle tradizioni casearie caprine, non puntualmente definite da un nome storico e da una storica tecnologia produttiva, ma storicamente presenti sul territorio. Sono quasi sempre quei formaggi che genericamente vengono definiti, in dialetto piemontese, “Tuma o Tumin ‘d Crava”. La caratteristica essenziale è la tecnologia produttiva, riconducibile al termine “coagulazione presamica” e quindi a delle distinte caratteristiche organolettiche.
Formaggio fresco a latte di capra intero, crudo o pastorizzato. Di piccola pezzatura intorno 100÷500 g. La forma è cilindrica (diametro 8÷12 cm) e lo scalzo è alto 3÷6 cm. La pasta, di colore bianco niveo, è morbida, ma compatta, priva di occhiature e facilmente solubile in bocca. Il profumo e il sapore ricordano il latte caprino pur rimanendo delicato e dolce, mai eccessivamente ircino. Il prodotto può essere stagionato da pochi giorni sino a 2 ÷ 3 mesi.
Marchi
Classificazione
PAT
Nazione:
Italia
Regioni:
Piemonte
Province:
Alessandria
Asti
Biella
Cuneo
Novara
Torino
Verbano-Cusio-Ossola
Vercelli
Prodotto
Formaggio
Materia prima
Latte
Sale
Lattifera
Capra
Stato del latte
Crudo
Intero
Pastorizzato
Temperatura della cagliata
Pasta cruda
Consistenza della pasta
Pasta molle
Pasta semidura
Tempo di stagionatura
Fresco
Semistagionato
Tenore di grasso
Grasso
Tipologia di caglio
Vitello
Tipologia di coagulazione
Presamica
Tipologia di crosta
Pulita
Galleria fotografica
Allegati
Accettazione

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